La digitalizzazione degli appalti disposta dal D.Lgs. 36/2023 comporterà importanti novità in materia di trasparenza amministrativa: vediamo quali.
La piena efficacia del nuovo Codice degli appalti dal 1° gennaio 2024 avrà un impatto significativo sull’assolvimento degli adempimenti di pubblicazione relativi ai bandi di gara e ai contratti, in virtù di due cruciali aggiornamenti normativi:
Quali saranno i risvolti di queste importanti scadenze normative sulla gestione della trasparenza della contrattualistica pubblica? Per approfondire al meglio le novità, abbiamo intervistato il Dott. Gianluca Incani, consulente senior presso DigitalPA per tutte le tematiche legate alla trasparenza amministrativa e all’anticorruzione, con oltre 1000 ore di formazione all’attivo per i più importanti Enti e Società pubbliche italiane.
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L’attuazione integrale del Decreto Legislativo 36/2023, con la digitalizzazione dei contratti, non modificherà gli adempimenti di pubblicazione relativi ai bandi di gara e ai contratti, ma cambierà profondamente le modalità per assolverli.
Grazie all’interscambio tra la Banca dati nazionale e le piattaforme di e-procurement certificate in uso alle Stazioni Appaltanti, ottenuto tramite interoperabilità, basterà trasmettere tempestivamente i dati richiesti per ogni fase al sistema ANAC e pubblicare in Amministrazione trasparente il link alla procedura sulla BDNCP. Tale adempimento è obbligatorio per tutte le procedure di affidamento per le quali è richiesto un CIG.
La sezione “Amministrazione Trasparente” resterà tuttavia imprescindibile. L’allegato I alla Delibera n. 264 specifica infatti quale documentazione occorre allegare nell’apposita sezione del sito istituzionale.
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ANAC ha posto in consultazione pubblica l’Aggiornamento 2023 del Piano Nazionale Anticorruzione 2022 fino al 30 novembre 2023, elemento che conferma la grande attenzione sul tema della contrattualistica pubblica. Gli ambiti di aggiornamento sono circoscritti alla parte speciale del PNA 2022 con riferimento all’area dei contratti pubblici, al fine di adeguare i contenuti dei rischi e delle misure di prevenzione della corruzione e per la trasparenza ad alcune disposizioni del nuovo Codice dei contratti.
In questo documento in consultazione si dettaglia quale sia la trasparenza applicabile nel periodo transitorio e a regime da gennaio 2024. Dal 2024 gli obblighi di pubblicazione sono infatti assolti mediante invio alla BDNCP e pubblicazione in Trasparenza, secondo quanto previsto dalle disposizioni del nuovo codice in materia di digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti e dalle delibere ANAC n. 261/2023 e n. 264/2023.
Per chiarire questo concetto, è necessaria una premessa: uno dei punti più innovativi della riforma risiede nello spostamento del focus dalla pubblicazione di documenti all’invio di dati. Anche il precedente Codice prescriveva comunicazioni tempestive, ma con differenti modalità di trasmissione ad ANAC, ed era comunque possibile perfezionare il CIG in uno stadio successivo rispetto alla creazione dell’appalto.
L’interoperabilità prevede invece che ogni singolo step vada inviato al sistema nazionale ANAC attraverso l’invio di schede, a partire da quello iniziale: con la funzione “crea appalto”, la Piattaforma Contratti Pubblici (PCP, parte della Banca dati nazionale) acquisisce il set di informazioni di base sulla procedura, che una volta confermata consente di recuperare il CIG. Lo scambio di dati con l’Autorità sarà costante e tempestivo in ogni fase del contratto.
Dal 1° gennaio 2024 l’alberatura della sotto-sezione “Bandi di gara e contratti” in Amministrazione Trasparente, nella quale ad oggi sono ancora inclusi riferimenti al codice previgente del 2016, dovrà adeguarsi al nuovo regime normativo, includendo il link alla BDNCP e gli atti esclusi dalla trasmissione alla Banca dati.
I clienti che utilizzano la piattaforma TrasparenzaPA per gestire gli obblighi di pubblicazione non dovranno preoccuparsi: per loro, come sempre, l’adeguamento è incluso e automatico, previa comunicazione.
L’articolo 3 della Delibera ANAC n. 264 chiarisce quali sono gli obblighi e le modalità di pubblicazione a carico delle amministrazioni. Le Stazioni Appaltanti e gli Enti concedenti devono:
La chiave per adempiere alla norma nel modo più corretto ed efficiente è quindi integrare la gestione del procurement a quella della trasparenza in un’unica soluzione.
La gestione della comunicazione con i sistemi nazionali tramite l’invio delle schede è un incarico che ai sensi del Codice spetta al RUP e ai suoi delegati; per i restanti adempimenti relativi a bandi di gara e contratti, si seguono le disposizioni definite nel PIAO dell’Ente.
L’articolo 226 del nuovo Codice degli Appalti ha abrogato l’articolo 1, comma 32, della legge n.190 del 2012. Di conseguenza, non sussisterà più l’obbligo trasmettere ad ANAC il file XML entro il 31 gennaio, perché l’Autorità avrà già a disposizione i medesimi dati, ripresi dall’art. 28 del D.Lgs. 36/2023, quasi in tempo reale sulla piattaforma nazionale. Le Amministrazioni dovranno tuttavia pubblicare periodicamente gli adempimenti sul proprio portale in formato aperto.
In parallelo all’iter di certificazione della nostra suite di e-procurement Acquisti Telematici, che allo stato attuale è in dirittura d’arrivo, il nostro approccio è stato quello di creare un’integrazione ancora più profonda tra la gestione degli affidamenti e quella della trasparenza. L’obiettivo è fare in modo che gli adempimenti diventino naturalmente parte del flusso di lavoro, senza frizioni.
Come accennato prima, chi utilizza le piattaforme Acquisti Telematici e TrasparenzaPA troverà in automatico dal 1° gennaio 2024 un software aggiornato e conforme, senza dover intraprendere alcuna azione, con tutto ciò che serve per l’interoperabilità con i sistemi ANAC.
Parlando ogni giorno con i nostri clienti, sappiamo che sono tante le domande e le incertezze su come affrontare le evoluzioni della norma dal punto di vista operativo, con una scadenza così ravvicinata. Per questo motivo negli ultimi mesi abbiamo lavorato intensamente sia per aggiornare le piattaforme sotto il profilo tecnico-normativo, sia per preparare le risorse formative necessarie a supportare RUP e RPCT, come ad esempio le video-guide.
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